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martedì 26 aprile 2016

“ Intern with a mission – L’Agenda 2030 per la gioventù: dare potere ai giovani attraverso gli obiettivi dello sviluppo sostenibile”

Il 18 di aprile IIMA ha partecipato all’evento “ Intern with a mission – L’Agenda 2030 per la gioventù: dare potere ai giovani attraverso gli obiettivi dello sviluppo sostenibile”  a Palais des Nations, organizzato dall’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra e sponsorizzato dalle Missioni Permanenti della Svizzera e del Belgio.

Quest’anno l’evento è stato un’occasione per promuovere il dialogo tra funzionari dell’ONU, diplomatici, e stagisti per quanto concerne il tema dell’empowerment dei giovani,  attraverso i diciasette Obiettivi dello sviluppo sostenibile: il fine è stato quello di sottolineare il contributo che i giovani possono dare oggi  nel creare un  futuro migliore.

L’evento è stato diviso in due momenti : nella prima parte sono intervenuti quattro esperti che hanno mostrato che cosa gli obiettivi dello sviluppo sostenibile posson fare per i giovani e cosa, a loro volta quest’ultimi, possono fare per implementare questi obiettivi.

Nella seconda parte invece è stato chiesto ai relatori e al pubblico di considerare questa particolare  mozione riguardante il rapport tra gli SDGs e i giovani : “l’attuale sistema degli obiettivi dello sviluppo sostenibile dà abbastanza opportunità per il coinvolgimento e l’empowerment dei giovani?”, con due relatori del panel che difendevano la mozione e gli altri due che la contraddicevano.

Alla fine , dopo un’ accesa discussione e le varie opinioni espresse dai relatori a riguardo, il pubblico ha votato se far passare la mozione o respingerla.

La conferenza è stata aperta da Mr. Michael Moller,direttore generale delle Nazioni Unite di Ginevra , seguito dalla moderatrice Ms. Charlotte L.Warakaulle,direttrice dell’ufficio “Relazioni internazionali” del Cern di Ginevra, che, a sua volta, ha presentato i quattro relatori.

La prima relatrice a difesa della mozione è stata  Ms. Arancha Gonzàlez, direttrice esecutiva dell’ ITC, la quale ha sottolineato l’importanza di questi obiettivi per l’empowerment dei giovani e le opportunità che quest’agenda prevede, anche se  bisognerebbe tradurre queste opportunità in realtà.

La seconda relatrice a difesa della mozione è stata Ms. Lyne Calder, funzionario del Dipartimento Federale per gli Affari Esteri svizzero, che ha evidenziato la rilevanza che i diciasette obiettivi hanno per i giovani d’oggi ma come, nel contempo, ci dovrebbe essere molta  più cooperazione tra società civile, governi e istituzioni nazionali e internazionali per mettere in pratica ciò che l’agenda 2030 prevede per l’empowerment  dei giovani.

Invece, per quanto riguarda la parte dei relatori contro la mozione , il primo ad intervenire è stato Mr. Paul Ladd, direttore dell’Istituto di ricerca delle Nazioni Unite per lo sviluppo sociale, che ha ammesso l’importanza di portare avanti la realizzazione degli SDGs anche se, secondo lui, non permettono al momento  una partecipazione equa dei giovani al loro processo: per esempio chi vive in un paese governato da una dittatura ha molta piú difficoltà ad applicare i vari obiettivi rispetto  a chi vive in una democrazia.

Per questo motivo bisognorebbe creare delle piattaforme e delle politiche uniformi in tutti i paesi per coinvolgere in maniera eguale i giovani di tutto il mondo nella realizzazione degli obiettivi.

Il secondo e ultimo relatore , contro la mozione , è stata Ms. Malika Dreyfuss, coordinatrice dell’associazione ‘Euforia’, che ha focalizzato la propria attenzione sul bisogno di creare più relazioni sociali e  corsi di formazione per far si che i giovani sappiano  affrontare  le sfide di questa nuova agenda delle Nazioni Unite e come possano quindi contribuire a rendere migliore  il loro futuro e quello  del mondo intero.

L’evento, dopo un accesa discussione, si è concluso con la votazione della mozione: il risultato è stato di  sessantadue voti  per il si e centodue per  il no, confermando le opinioni dei relatori che si opponevano alla mozione presentata.

L’evento si è concluso con l’impegno da parte dei rappresentanti delle Nazioni Unite e dei diplomatici a migliorare l’accesso dei giovani al processo dell’attuazione dei diciasette obiettivi, essenziali per il loro futuro. 


 

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